Testo petizione
La Popolazione della Valle Brembana chiede a gran voce il rispetto della vigente normativa (DM 70/2015) che classifica il P.O. di San Giovanni Bianco, Presidio Ospedaliero di base .
“I presidi ospedalieri di base, con bacino di utenza compreso tra 80.000 e 150.000 abitanti, salvo quanto previsto dal successivo punto 9.2.2 (Presidi Ospedalieri in zone particolarmente disagiate come la Valle Brembana), sono strutture dotate di sede di Pronto Soccorso con la presenza di un numero limitato di specialità ad ampia diffusione territoriale: Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Anestesia e servizi di supporto in rete di guardia attiva e/o in regime di pronta disponibilità sulle 24 ore (h.24) di Radiologia, Laboratorio, Emoteca. Devono essere dotati, inoltre, di letti di “Osservazione Breve Intensiva”;
- tenuto conto che il bacino di utenza del Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco supera in ogni caso la soglia minima degli 80.000 abitanti in quanto la struttura ospedaliera risulta di riferimento oltre che per la popolazione dei 37 Comuni della Valle Brembana (Ambito Territoriale Valle Brembana) anche per i 20 Comuni della Valle Imagna- Villa d’Almè (Ambito Territoriale Valle Imagna-Villa d’Almè) per una popolazione complessiva di circa 95.000 abitanti;
il Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco è inserito nell’ASST Papa Giovanni XXIII con territorio di riferimento il Distretto di Bergamo che comprende 63 Comuni con una popolazione complessiva di 247.000 abitanti e che alcune prestazioni rese presso la struttura ospedaliera brembana si rivolgono alla popolazione dell’intero Distretto di Bergamo;
l’ASST Papa Giovanni ha espressamente dichiarato che per la maggior parte dei servizi la presenza medica nei vari reparti è garantita soltanto dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 8.30/17.30
certificando quindi che il Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco funziona per sole 9 ore giornaliere, anziché h 24 e soltanto dal lunedì al venerdì;
Inoltre la presenza del personale medico nei Reparti di Ortopedia (per lunghi anni cuore ed eccellenza dell’Ospedale di San Giovanni Bianco) e di Chirurgia è garantita limitatamente all’effettuazione di interventi programmati nei giorni feriali e non è pertanto possibile per tali specialità, assicurare con la necessaria continuità, l’indispensabile supporto al funzionamento e alle urgenze del Pronto Soccorso neppure nella fascia oraria 8.30/17.30 dal lunedì al venerdì;
il consistente ridimensionamento del Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco ravvisabile nel sostanziale dimezzamento del numero dei posti letto, passati nell’arco di pochi anni da 130 a 68 posti letto;
nelle giornate di sabato, domenica e festivi viene disposta la stessa chiusura del Reparto di Chirurgia con eventuale spostamento/trasferimento dei degenti ancora presenti (spostamento nel Reparto di Medicina - trasferimento all’Ospedale Papa Giovanni XXIII);
l’organico dei medici e dei primari presso il Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco è passato nell’arco di pochi anni rispettivamente da 37 a 20 e da 8 a 1;
Crediamo che l’affermazione della Dirigenza dell’ASST Papa Giovanni secondo la quale “nelle ore serali e notturne e durante il fine settimana, il servizio con particolare riguardo alla reperibilità per chirurgia e ortopedia viene garantito dal personale presente al PG23” sia oltre che in evidente, stridente contrasto con quanto illustrato e con le norme di legge sopra richiamate, una inaccettabile beffa per tutti i cittadini della Valle Brembana; abitiamo in montagna ma non siamo stupidi.
il Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco è posto a tutela del diritto alla salute dei cittadini residenti in un’area montana, con una forte componente di popolazione anziana, che dista dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII anche oltre 60 Km e che tale distanza non può consentire il funzionamento del Presidio Ospedaliero, per servizi di indubbia prioritaria importanza, per sole 9 ore giornaliere e soltanto nei giorni non festivi dal lunedì al venerdì;
la conformazione orografica del territorio, le condizioni meteorologiche della stagione invernale e non solo e le note disastrose condizioni della viabilità dell’intera zona, incidono negativamente e strutturalmente sulla percorribilità tanto rispetto ai tempi prescritti dagli standard di emergenza/urgenza quanto per l’accesso a prestazioni ambulatoriali o legate alle degenze di pazienti e familiari;
le innumerevoli lamentele che quotidianamente pervengono dai cittadini della Valle Brembana in ordine ai tempi estremamente limitati di erogazione delle attività ambulatoriali presso il Presidio Ospedaliero e ai conseguenti tempi biblici di attesa che si determinano;
la mancanza di trasparenza dell’ASST Papa Giovanni che si limita ad elencare una serie di attività ambulatoriali che sarebbero assicurate presso il Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco senza fornire nessuna indicazione sulle ore settimanali nei quali le attività ambulatoriali vengono assicurate nelle diverse specialità. Si evidenzia al riguardo che diversi Medici di Assistenza Primaria hanno fatto ripetutamente presente tale problema, aggravato dalla totale assenza di informazioni e comunicazioni sull’operatività dei predetti ambulatori del Presidio Ospedaliero che induce e obbliga in molte situazioni ad indirizzare i pazienti verso strutture sanitarie private anche molto distanti dal territorio della Valle Brembana con i gravi disagi che ne conseguono in particolare per la popolazione anziana;
gli stessi screening mammografici proposti da ATS per le donne oltre i 45 anni, un numero importante di donne della Valle Brembana – indicativamente la parte residente nella bassa Valle (Zogno compreso) – viene indirizzata, illogicamente e insensatamente, verso il Presidio Ospedaliero di Ponte San Pietro anziché di San Giovanni Bianco, con i gravi disagi che derivano per l’assenza di servizi di trasporto pubblico diretti;
nelle più recenti segnalazioni pervenute viene lamentata:
a) la mancata riapertura del Reparto di Pediatria, la cui chiusura era stata disposta nel periodo dell’emergenza sanitaria;
b) l’intermittente funzionamento del servizio di auto medica a supporto delle ambulanze non medicalizzate presenti sul territorio della Valle Brembana: il servizio riattivato soltanto a seguito delle vibrate proteste dei cittadini della Valle, in alcune giornate e orari non viene garantito, in violazione della normativa che ne prevede il funzionamento h24;
c) la chiusura del servizio di fisioterapia presso il Poliambulatorio di Zogno;
- tenuto conto che dalla situazione complessivamente descritta emerge un quadro inquietante, paragonabile al terzo mondo, il crescente ridimensionamento e impoverimento dei servizi e dell’operatività del Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco, attuato in violazione di precise norme di legge e del diritto alla salute dei cittadini brembani;
alla luce delle situazioni illustrate non risultano garantiti ai cittadini della Valle Brembana i livelli essenziali di assistenza ospedaliera e più precisamente gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, ai sensi del Decreto del Ministro della Salute del 2 aprile 2015, n. 70, configurandosi in tali condizioni l’ipotesi di “interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità” ai sensi dell’art. 340 c.p., e/o il “rifiuto di atti d’ufficio. Omissione”, di cui all’art. 328 c.p.;
TUTTI UNITI CHIEDIAMO IL RIPRISTINO IMMEDIATO E IL RISPETTO DEI NOSTRO DIRITTO ALLA SALUTE, NON SIAMO CITTADINI DI SERIE B SOLAMENTE PERCHÉ ABBIAMO DECISO DI VIVERE LA NOSTRA TERRA.
RIVOGLIAMO IL NOSTRO OSPEDALE! SUBITO!